Chi è Salvatore Sperandeo
La vita di un maestro carrettiere
Salvatore Sperandeo, conosciuto da tutti come Don Totò, nacque a Termini Imerese (PA) nel marzo del 1935. Fin da bambino mostrò un talento naturale per il disegno e la lavorazione del legno, qualità che lo portarono presto a distinguersi tra i coetanei. Un episodio della sua infanzia racconta di un disegno ispirato a Leopardi, tanto apprezzato dal maestro da essere mostrato a tutte le classi della scuola.
Nel 1942 iniziò a lavorare in falegnameria, imparando il mestiere e diventando presto mastro di bottega. Dopo la leva militare aprì la propria bottega e negli anni del boom economico realizzò mobili su misura per la sua città.
Passione che diventa patrimonio
Negli anni Settanta iniziò a costruire carretti siciliani, combinando tradizione e creatività. I suoi lavori includevano carrozze, piccole sculture e dipinti, tutti caratterizzati da colori vivaci e dettagli accurati.
Negli anni Ottanta lavorò anche come operaio per la Fiat a Termini Imerese, senza perdere la passione per l’arte e collaborando anche altri artisti locali, tra cui Salvatore Contino (Tinosa).
Fino alla sua morte, all’età di 85 anni, continuò a scolpire e dipingere, lasciando un patrimonio di opere che testimoniano la cultura e l’arte popolare siciliana.
Dal nonno al nipote
La tradizione continua
Oggi i carretti di Don Totò sono custoditi e valorizzati dal nipote Salvatore Sperandeo Junior, che sin da bambino ha seguito da vicino le maestranze del nonno e oggi porta avanti la passione di famiglia. La mano del maestro continua a vivere in ogni dettaglio, colore e decorazione, trasmettendo alle nuove generazioni l’arte e la storia della Sicilia.



